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Oggi abbiamo fatto una passeggiata a Manerba del Garda, in provincia di Brescia.
La leggenda narra che Manerba fu eretta in devozione alla dea Minerva. Alcuni studiosi invece fanno risalire tale nome ai galli cenomani (il termine deriverebbe dall’unione di “mon”, che significa uomo d’armi, ed “erb”, zona militare).
La Rocca di Manerba è posta su uno sperone roccioso a picco sul Lago di Garda e vi si può accedere attraverso il sentiero che attraversa il parco, taglia per il pianoro del “Sasso” e si arrampica fino ai ruderi del castello.
Dal XVI secolo Manerba divenne rifugio di banditi e fuorilegge; fu così che la Serenissima Repubblica di Venezia ne distrusse completamente le mura nel 1574.
Splendida è anche la zona del Sasso, area sottostante la Rocca, esposta al vento e interrotta da una scogliera a strapiombo sul lago, con un salto di 150 metri.
La rocca è un autentico giardino botanico naturale con 400 tipi di vegetazione, comprese 21 specie di orchidee.
I diversi sentieri permettono una vista magnifica sul lago e, lungo uno dei percorsi, esiste un casello del Reparto Alta Velocità della Rocca di Manerba.

Il casello è una storica location in cui venne «misurato» il record (ancora imbattuto) di velocità su idrovolante, ad opera del pilota e maresciallo Francesco Agello. Era l’ottobre del 1934: a bordo del suo aereo Agello sfrecciò all’incredibile velocità di oltre 709 chilometri orari. Purtroppo, oggigiorno, nella zona del Sasso sulla Rocca di Manerba quel «casello» giace silenzioso, in rovina e quasi dimenticato. Speriamo che un reperto storico di questo genere torni il prima possibile alla sua meritata ed antica gloria.
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