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Già solo dal nome evocano un non so che di quasi sacro, eppure i Piani Eterni sono una meta abbastanza abituale per chi si addentra in Val Canzoi con l’intento di fare una bella camminata in mezzo ai boschi.

Partendo dalle sponde del Lago della Stua, bacino artificiale alimentato dal torrente Caorame (affluente di destra del Piave), si costeggia lo specchio d’acqua per circa metà della sua estensione e, al bivio con l’indicazione per Malga Erera, si prende la via di destra dove il sentiero comincia ad inerpicarsi.
Il fondo è sassoso, a tratti cementato e abbastanza largo ma la salita non molla un solo istante. Ad un certo punto del percorso è indicata a sinistra una possibile deviazione per raggiungere prima la destinazione. Prendendola il fondo cambia e, se possibile, s’inerpica ancor di più divenendo di grossi massi da oltrepassare che, in caso di pioggia, diventano abbastanza scivolosi.
Il sentiero prosegue fino ad arrivare ad un pianoro molto ampio attorniato da monti che gli fanno da corona: ecco i Piani Eterni.
I prati, in dolce declivio, sono coperti di un soffice strato d’erba punteggiata, qua e là, da miriadi di fiorellini gialli.
Tre costruzioni in legno e sasso fanno da cornice al panorama, tra le quali Malga Erera.
Nonostante il tempo meteorologico non esattamente primaverile (molte cime erano avvolte dalla nebbia) il colpo d’occhio è eccezionale, lo spettacolo è meraviglioso e ripaga della fatica della salita.