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Matera è la terza città al mondo che ha avuto la presenza ininterrotta dell’uomo da almeno 10.000 anni. Le altre due sono Aleppo (che era in Siria ed adesso non esiste più) e Gerico in Giordania.

Dal 1993 è sotto tutela dell’UNESCO ed è divisa in due zone principali quasi a formare una doppia v (W): il Sasso Barisano ed il Sasso Caveoso; in mezzo c’è la Civita.
Recentemente è stato aperto al pubblico il Palombaro Lungo, una grande cisterna ipogea, scavata nella calcarenite e ricoperta di cocciopesto per renderne impermeabili le pareti, che permetteva di raccogliere le acque piovane. Il nome, come segnala Wikipedia, potrebbe avere la seguente etimologia:
Il nome potrebbe derivare dal latino palumbarius e dunque fare riferimento ad un rapace che si getta sulle prede e si immerge, o anche dal verbo greco antico “κολυμβάω” coliumbao che significa “immergersi”, secondo altre fonti potrebbe collegarsi al termine latino plumbarius, ovvero luogo che serviva per la raccolta delle acque.
Il termine “Palombaro” viene utilizzato anche nell’Iliade con riferimento ai “Palombari Nudi”, quando si parla della caduta di Cebrione e anche in Tucidide quando descrive l’assedio di Siracusa. Possiamo quindi dedurre che la parola “palombaro” sia utilizzata per indicare tutto ciò che si trova al di sotto del livello delle acque.
L’acqua arriva dalle sorgenti basse, in fondo dove scorre il torrente e la raccolta delle acque piovane mediante un sistema sotterraneo di vasi comunicanti veniva utilizzato fino dal 1930.
Matera è nota anche come Città dei Sassi ed ha un fascino unico ed arcaico.
Visitarla all’imbrunire permette di vederla sotto una luce surreale, quasi fosse un immenso presepe incastonato nelle rocce.